11 gennaio 2014

Giardino Torrigiani - Firenze

Il giardino Torrigiani è un meraviglioso polmone verde tra le mura antiche di Firenze e ha, a mio avviso, un grande pregio oltre quello di avere numerose specie botaniche al suo interno, ha personalità. Un contributo a rendere indimenticabile la visita a questi giardini è stata la presenza, in qualità di Cicerone, di Vanni Torrigiani, uomo spiritoso, pieno di cultura e adrenalina che ci ha trasmesso il suo grande amore per questi giardini e contagiato con la sua voglia di fare e di progettare per renderli ancora centro di cultura e innovazione.

Vanni ha lasciato il suo lavoro di avvocato per dedicarsi alla cura del giardino, e ha deciso di inseguire un sogno che lo colma di passione, in un luogo in cui il lavoro è ogni giorno fatica e sudore, ma anche bellezza e poesia e io me lo sono immaginato come il Florentino Ariza di  Gabriel García Márquez che proprio non era capace di scrivere telegrammi freddi e concisi, ma preferiva le lettere d’amore.

Dicevo che questo giardino ha personalità poiché è pensato e realizzato come un percorso iniziatico verso le vette della conoscenza ed è pieno di simbolismi e richiami che spaziano dalla massoneria all’arcadia ai culti egizi.
Innanzitutto questi giardini hanno un’estensione e degli spazi inimmaginabili dietro una porticina tanto piccola in una viuzza centrale di Firenze, magari chi è del posto sa che gli alberi che vede dall’esterno appartengono a quella villa, ma io ne ero inconsapevole e ne sono rimasta colpita; difatti ho poi scoperto che con i suoi 7 ettari, il giardino Torrigiani è il più grande giardino privato d’Europa ad essere compreso nella vecchia cerchia delle mura cittadine.


Il progetto di questo giardino fu iniziato dall’architetto Luigi Cambray Digny nel 1813 su incarico del marchese Pietro Torrigiani che desiderava creare un parco romantico all’inglese. In seguito continuò i lavori l’architetto Gaetano Baccani, al quale si deve la costruzione del torrino, centro simbolico del giardino.

Il percorso inizia con la statua di Osiride che sorregge delle tavole con iscrizioni riguardanti le regole da seguire per la visita del giardino, antiche norme intatte dal 1824.


Al centro di una grande aiuola quadripartita si può ammirare il gruppo scultoreo che rappresenta Seneca con il giovane Pietro Torrigiani.


Al temine del prato, che rappresenta il giorno e la vita terrena, si apre l’accesso ad un boschetto costruito su di una collinetta artificiale detto “bosco sacro” che sta a simboleggiare la notte e la morte. 

Finalmente si arriva al centro nevralgico del giardino: il torrino in stile neogotico. Esso assume diversi significati, in primis sta a simboleggiare la famiglia Torrigiani richiamandone lo stemma, ma, continuando la chiave di lettura massonica, questa torre sta a rappresentare una sorta di resurrezione attraverso la conoscenza. Ai fini pratici, la torre era utilizzata come osservatorio astronomico ed al suo interno conservava anche una biblioteca ed una raccolta di strumenti astronomici.



Il giardino è anche ricco di specie arboree antiche e di pregio come il Fagus tricolor, l’Olea fragrans ed un bellissimo esemplare di Ginkgo biloba.


Il giardino è privato e può essere quindi visitato solo su prenotazione, sul sito internet linkato all'inizio dell'articolo troverete i recapiti a cui rivolgersi per una visita guidata.

[le foto dell'articolo sono state scattate dalla sottoscritta durante la visita ai giardini, qualora qualcuno volesse utilizzarle per altri lavori si prega di chiederne il permesso o perlomeno di attribuirne la paternità all'autrice]

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