2 febbraio 2014

Giardini di Villa Taranto - Verbania

L’estate scorsa sono finalmente riuscita a rivedere dopo tanti anni la mia cara amica Raffaella che vive a Verbania, e finalmente sono rimasta in questa bellissima città per un tempo bastevole a visitare almeno uno dei suoi splendidi giardini; quando ci sono stata la scorsa volta era in marzo e avevo a mia disposizione poche ore, sufficienti solo per il mio primo sguardo al lago Maggiore, una passeggiata sul lungolago (fortunatamente baciato dal sole e sferzato da un vento non troppo forte) e una polenta in compagnia!

Il giardino che ho visitato con Raffaella era nella mia top 10 immaginaria dei giardini italiani che ho più curiosità di visitare e non ne sono rimasta per nulla delusa. Nemmeno l’uragano devastante dell’estate del 2012, che ha divelto alberi secolari custoditi nel giardino, è riuscito a distruggerne l’eleganza e la magnificenza. L’estrema cura nella sua manutenzione traspare in innumerevoli dettagli come ineccepibili bordure da manuale, vasche di piante acquatiche, fioriture che si susseguono diverse ogni mese, giardinieri sempre presenti e impegnati nei più minuziosi lavori di manutenzione, e in una vista d’insieme che abbraccia prati verde smeraldo e azzurre acque del lago. Forse avrete già capito che sto parlando dei giardini di Villa Taranto a Verbania-Pallanza.





Questi giardini furono creati dal capitano scozzese, Neil McEacharn a partire dal 1931. Egli era appassionato di botanica ed innamorato dell’Italia, volle quindi creare un giardino che fosse uno dei complessi botanici più illustri del mondo e con estrema generosità donò poi la proprietà allo Stato Italiano, come dimostrano il monumento con il busto del capitano ed il mausoleo in cui sono custodite le sue spoglie, collocato al centro del parco.


Il giardino ti accoglie già così, con la Fontana dei Putti immersa in un prato così verde da sembrare un pezzo d’Inghilterra.



Le piante sono tantissime, difatti il giardino vanta numerose specie ed un ricco calendario mensile di fioriture.


Bordure e aiuole curatissime


Piante rare e storiche


Molto mi rimarrà impresso di questo giardino, in particolare una lingua d’acqua ricolma di fior di loto, una visione emozionate in cui l’occhio può spaziare su questo verdissimo fiume punteggiato dai delicati e mistici fiori rosa, ora in boccio, ora completamente schiusi, ora già spogli.



Quando gli ultimi petali sono caduti si adagiano dolcemente sulle inconfondibili e grandi foglie, lasciando scoperta la capsula contenente i semi. 





Ovviamente non ho resisto alla tentazione di giochicchiare con queste fantastiche foglie usandole come impermeabilissimo scivolo per tonde e fresche gocciolone d’acqua. L’atmosfera contemplativa prosegue sotto un pergolato di legno e pietra che diffonde una fresca ombra verde, che finalmente smorza il caldo umido nel quale ci muoviamo con difficoltà. In questo contesto si inserisce benissimo una statua in pietra dal sapore indiano.



Ho visitato questo giardino dopo l’uragano che ha sradicato diversi alberi secolari e abbattuto molte piante, quindi non so dire se si notasse molto la differenza tra il prima e il dopo, ho però constatato un lavoro immenso fatto per risollevare le parti del giardino più colpite dall'incidente del 2012 e, grazie a questa cura e a questa voglia di far tornare il giardino a splendere più di prima, i segni dell’uragano visibili sono solo quelli volutamente lasciati alla visione del visitatore, a ricordo della potenza distruttrice che in pochissimo tempo ha arrecato danni ingenti. 


Per maggiori informazioni sui periodi di apertura dei giardini, costi e visite guidate potete consultare il sito internet dell'Ente Giardini Botanici Villa Taranto.

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